AVVISO IMPORTANTE

Attenzione:

  • In caso il discente non superi il test di valutazione dovrà ripetere il percorso formativo dall'inizio
  • Soglia di superamento: 75% delle risposte corrette
  • Il corso e il conseguente test può essere seguito (prima) e compilato (successivamente) un massimo di 5 volte
Qualsiasi attestato (anche quello di partecipazione) è conseguente alla compilazione di Test e Modulo Qualità percepita
  • Con la sponsorizzazione non condizionante di
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Presentazione

La psoriasi (PsO) è una comune malattia cutanea che si associa a molteplici condizioni mediche, la cui più prevalente è l’artrite psoriasica (PsA) che interessa fino al 30% dei pazienti psoriasici. La stima esatta della prevalenza sia della PsO che della PsA è complicata dal rischio di sottostima dovuto al ritardo diagnostico delle due patologie che si attesta intorno ai due anni per la PsO e ai 5 anni per la PsA. La PsA è una forma severa di artrite con un carico di danni funzionali e deformità articolari e ossee che colpiscono una grande parte di pazienti, con forme erosive che arrivano fino al 47% entro i primi 2 anni. Molti pazienti sviluppano la PsA su una storia consolidata di PsO, ma in alcuni pazienti il periodo di sola PsO può essere molto breve e in altri pazienti, circa il 10%, le tipiche manifestazioni muscoloscheletriche precedono la comparsa della PsO cutanea o anche ungueale.
È quindi intuitivo che una delle sfide più importanti sia la diagnosi precoce, possibilmente prima della sintomatologia reumatologica, quando il trattamento può avere un effetto preventivo o almeno limitare la progressione della malattia. In questo contesto identificare per tempo e con accuratezza i pazienti è centrale.
Una recente consensus propone l’utilizzo di una terminologia idonea a definire i pazienti a rischio in questo periodo temporale di pre-diagnosi:

  1. individui con PsO e a maggior rischio di PsA;

  2. individui con PsO e anomalie sinovio-entesitiche asintomatiche, rilevate con le tecniche di imaging

  3. individui con PsO e iniziale sintomatologia muscolo scheletrica, non altrimenti diagnosticabile

Relativamente al primo gruppo, in questa fase, il ruolo del dermatologo è cruciale per una diagnostica precoce: alcune caratteristiche cliniche della PsO come il pitting o la distrofia ungueale, le localizzazioni specifiche (lo scalpo, l’area periombelicale, interglutea, perianale, l’attaccatura dei capelli, le orecchie) la severità e la estensione cutanea, possono aiutare ad indentificare i pazienti con una PsA precoce o quelli fortemente a rischio di svilupparla.
Relativamente alla fisiopatologia della PsA sono stati fatti progressi significativi. Studi recenti rivelano l’importanza e il coinvolgimento dell’asse IL-23/17 e, più a monte, delle vie del TNF nella patogenesi della PsO, della PsA e della Spondiloartropatia assiale.
In particolare, dati di genetica e sperimentali evidenziano il legame della via IL-23/17 con la attivazione e lo sviluppo delle entesiti e della neo-apposizione ossea intra- entesitica, ossia in definitiva con il nucleo patogenetico iniziale della malattia reumatica.
Inoltre i ruoli causali giocati dalle due IL nel rimaneggiamento osseo, e nella neo- apposizione tipica della PsA, anche precocemente tramite la formazione di osteofiti a livello entesitico a partenza periostale, sono un po' diversi; infatti mentre la IL-23 ha un ruolo diretto più di tipo regolatore sugli osteociti, ma ancora controverso e dibattuto, la IL-17A esercita un governo diretto sul metabolismo osseo, sia promuovendo la maturazione ed attivazione degli osteoclasti, sia attraverso la proliferazione e maturazione delle cellule staminali mesenchimali in osteoblasti.
Alla luce di questi dati è quindi possibile ipotizzare come un trattamento precoce che utilizzi degli inibitori della IL-17 come l’ixekizumab possa avere effetti terapeutici in pazienti psoriasici con alto rischio di coinvolgimento articolare.
Il MTX, decenni dopo la sua introduzione, è ancora regolarmente impiegato in monoterapia per il trattamento della psoriasi o in combinazione con gli stessi biologici, prevalentemente nelle forme artropatiche. Un uso efficace e sicuro del farmaco richiede una sua ottimale conoscenza, quindi una razionale selezione dei pazienti e un adeguato monitoraggio per prevenire una possibile tossicità, che non può prescindere dalla valutazione del rischio individuale del paziente. Saranno presentate esperienze real life che valorizzano l’impiego di MTX in prima linea anche a sostegno della terapia biologica mirata a migliorare la persistenza dei pazienti in terapia.

Programma

Introduzione - Giovanni Pellacani


Esperienze cliniche di Real Life - 
Nicoletta Bernardini

Polo Pontino La Sapienza-Università degli Studi di Roma
Esperienze cliniche di Real Life - Giacomo Caldarola
Policlinico Universitario Agostino Gemelli
Esperienze cliniche di Real Life - Domenico Giordano
Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea
Esperienze cliniche di Real Life - Alessandro Giunta
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Esperienze cliniche di Real Life - Annunziata Dattola
Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I

Esperienze cliniche di Real Life - Dario Graceffa
I.F.O. Roma
Esperienze cliniche di Real Life - Gaia Moretta
Istituto Dermopatico dell'Immacolata
  

Informazioni

Obiettivo formativo

18 - Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica, ivi incluse le malattie rare e la medicina di genere

Mezzi tecnologici necessari

Per la fruizione e l'accesso al corso FAD saranno necessari un computer (Windows o Mac) dotato di connettività internet, di un browser di navigazione standard (Internet Explorer, Firefox, Chrome, Opera, Safari) e di un programma per l'apertura e la lettura dei file PDF (per esempio: Adobe Acrobat Reader).

Procedure di valutazione

Questionario (obbligatoriamente a risposta multipla e doppia randomizzazione)

Attenzione: la nuova normativa ministeriale in vigore dal 01/07/2019 prevede che:

  • In caso il discente non superi il test di valutazione dovrà ripetere il percorso formativo dall'inizio
  • Soglia di superamento: 75% delle risposte corrette
  • Il corso e il conseguente test può essere seguito (prima) e compilato (successivamente) un massimo di 5 volte

Responsabili

Responsabile scientifico

  • Giovanni Pellacani
    Prof. Ord. Dermatologia Università La Sapienza - Direttore della Clinica dermatologica del Policlinico Umberto I - Roma
  • Severino Persechino
    Prof. ass. Univ. La Sapienza - Responsabile UOD Dermatologia – AOU Sant’Andrea - Roma
  • Concetta Potenza
    Dirigente c/o UOC Dermatologia Universitaria - Polo Pontino Univ. Sapienza - Roma

Relatore

  • Nicoletta Bernardini
    Specialista in Dermatologia e Venereologia c/o UOC PO A. Fiorini di Terracina - Polo Pontino Univ. La Sapienza - Roma
  • Giacomo Caldarola
    Dermatologo c/o Pol. Univ. A.Gemelli IRCC - Roma
  • Annunziata Dattola
    Dermatologo - Policlinico Umberto I
  • Domenico Giordano
    Dermatologo - Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’ Andrea – Roma
  • Alessandro Giunta
    Prof. e membro della commissione Scuola di Specializzazione in dermatologia e venereologia - Univ. Tor Vergata - Roma
  • Dario Graceffa
    Specialista in Reumatologia - Osp. IFO San Gallicano - Regina Elena - Roma
  • Gaia Moretta
    Dermatologo - IDI IRCCS Roma
  • Giovanni Pellacani
    Prof. Ord. Dermatologia Università La Sapienza - Direttore della Clinica dermatologica del Policlinico Umberto I - Roma
  • Severino Persechino
    Prof. ass. Univ. La Sapienza - Responsabile UOD Dermatologia – AOU Sant’Andrea - Roma
  • Concetta Potenza
    Dirigente c/o UOC Dermatologia Universitaria - Polo Pontino Univ. Sapienza - Roma

Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto

Medico chirurgo

  • Dermatologia e venereologia
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